6 aprile 2013

Altro derby perso: ora si fa dura..

Or.Ma Masnago - Sacro Monte 2-3 (2-2)
Formazione: Cerizzi, Montalbetti, Guzzi, Vanacore M., Chiaravalli, Landi, Agostinis (D'Addante, Vanacore L.)
N.E. Gugliotta, Molteni, Moretti
All. Moruzzi

Marcatori: Agostinis, SM, SM, Landi, SM
Ammoniti: N°20 SM

Peccato peccato e ancora peccato. Poteva essere veramente la volta buona. Ci credevamo davvero: le premesse c’erano tutte. Buona condizione nostra (magari non psicologica ma di prestazioni), non ottimale quella degli avversari con assenze importanti (v.Youness). Partita decisiva che in caso di vittoria ci avrebbe (quasi) regalato la salvezza. Carichi come delle molle. Eppure ancora una volta è subentrato un certo timore, una paura di vincere che ci ha bloccato la testa prima ancora che le gambe, soprattutto nel secondo tempo e ha lasciato spazio all’esperienza giallo-nera col Sacro Monte che torna a vincere a Masnago dopo qualche anno.
Il Mister stavolta conferma 6/7 della formazione tipo, inserendo, a mio avviso giustamente, un Marco Ago davanti che ultimamente e in casa aveva dato segnali confortanti: si confermerà in giornata positiva disputando un’ottima partita. L’inizio è il solito illusorio avvio bianco-verde: come in tante troppe partite quest’anno partiamo forte, tanto, dando l’impressione di imporre il nostro gioco e di dominare la gara. Diversamente da altre volte, non sprechiamo occasioni pazzesche ma sfioriamo ugualmente un numero di gol che ci avrebbe permesso di affrontare la ripresa con maggiore serenità. Marco Ago sfiora l’euro gol in girata acrobatica con la sfera che termina di poco fuori, lo Ste coglie una clamorosa traversa su perfetto inserimento da dietro di testa, Dodo trova il guizzo e l’assist decisivo crossando dalla destra un pallone che Marco Ago deve solo spingere in rete di testa per l’1-0 e ancora Dodo coglie un palo da lontano con una conclusione al fulmicotone che lascia impietrito il loro portiere. Queste le occasioni che condiscono una prestazione che nei primi 20’ mostra un’Or.Ma sicura di sé e un Sacro Monte fragile quando lo si attacca. Puff. Svanisce l’illusione. Esattamente come con Vulcania, Castiglione/C, Fulgor e chi più ne ha più ne metta piano piano arretriamo. Il timore prende il sopravvento e i giallo-neri cominciano a fare gioco soprattutto con Aziz e Sofiene. Anche se il volto degli ospiti cambia davvero con l’ingresso della brava punta davanti. Il nuovo entrato trova il guizzo vincente di testa dopo un batti e ribatti in area (1-1) e propizia il vantaggio dopo un errore di “feeling” in area tra lo Ste e il Monta con il lillipuziano centrocampista giallo-nero che si inserisce e batte il Cero: 1-2. Fortunatamente troviamo quasi subito il pari con un’ azione personale di Dodo che cicca un po’ la palla e inganna il portiere sul primo palo: 2-2 e fine tempo. Ci va stretto per quanto visto in avvio. Si spera in una ripresa ancora arrembante. Niente di più falso. Entra il Panda per uno stanco Marco Ago. Sembra che non ne abbiamo più. Naturalmente non in termine fisici ma in termini mentali: non attacchiamo. Ci rintaniamo dietro col Pandini solissimo, con Dodo che corre fuori giri e con Icio (subentrato al Cap per una botta) che non è né carne né pesce. Non che loro creino occasioni a grappoli ma capiscono che siamo in difficoltà e, soprattutto su calci da fermo, creano sempre scompiglio sbrogliato più volte dal Monta e da un Cero che sfodera uno stato di forma eccezionale. Rientra il Cap per Icio e, dopo aver rifiatato, di nuovo Marco Ago per un Pandini in difficoltà. Purtroppo non ricordo la minima occasione per noi e, anzi, prendiamo gol addirittura in contropiede quasi come quello preso col Castiglione/C a fine gara. La sfortuna non ci abbandona mai quando, a tu per tu col portiere, Sofiene sparacchia addosso al Cero che, miracolosamente parando, la respinge addosso al giallo-nero per il più fantozziani dei rimpalli in rete: 2-3. Sono quelle partite in cui un gol di svantaggio sembrano 5. Due occasioni per pareggiare: una su punizione da vicinissimo sventata da un grande intervento del portiere, l’altra su tiro improvviso da lontano di Marco Ago su cui ancora il portiere si fa trovare pronto. Il rientro del Panda nel recupero per tentare l’assalto non serve. Perdiamo un derby che non meritavamo ma che abbiamo cercato in tutti i modi di buttare alle ortiche.
Ora, detto del dispiacere di perdere la cosiddetta stracittadina, fa molta più rabbia gettare al vento dei punti che sarebbero stati vitali per la nostra salvezza. Non ho visto quella rabbia, quella foga, quella cattiveria che ci contraddistingue da sempre almeno sul nostro campo. Quel cazzo di timore e paura di vincere deve scomparire. Altrimenti, signori miei, ce ne torniamo belli belli in serie A. Giochiamo col cuore. Divertiamoci. Cerchiamo di fare gol. Non serve contare i minuti per aspettare il fischio finale. Noi siamo l’Or.Ma, facciamo vedere di cosa siamo capaci! Fino alla fine!!! Forza ragazz!!

SOLO OR.MA

Pier

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