16 marzo 2013

Letargo o segnali di risveglio?

Or.Ma Masnago - Aurora Castiglione/C 6-6 (1-3)
Formazione: Cerizzi, Montalbetti, Guzzi, Vanacore M., Chiaravalli, Landi, Vanacore L. (Agostinis)
N.E. D'Addante, Gugliotta, Molteni, Moretti
All. Moruzzi

Marcatori: Guzzi, CAS, CAS, CAS, Autogol, CAS, Agostinis, Agostinis, Landi (r), CAS, CAS, Guzzi
Ammoniti: Vanacore M., Chiaravalli, N°8 CAS

Fatto un Castiglione, ecco che ne arriva un altro. E, come ben sappiamo, la classifica non conta. I Viola sono squadra organizzata, tecnicamente forte e con elementi che ti possono risolvere la gara, soprattutto visto che riappare come per magia Marvin il 99, che all’andata non c’era. Noi siamo ancora tesi. Queste partite potrebbero stapparci come una bottiglia di champagne o affossarci definitivamente. Stavolta non è andata né in un modo né in un altro. Ma voglio comunque guardare il bicchiere mezzo pieno, per una volta..
Il Mister, ripropone gli stessi di sabato scorso con l’unico cambio in mezzo di Marchino che si riaccomoda in panca col Cap che, finalmente, torna “a casa sua”. La partenza è finalmente da Or.Ma (e non la si vedeva da un po’!). Gol immediato dello Ste (ormai in doppia cifra) frutto di un colpo di testa alla sua maniera su rimessa e tante tante occasioni mancate per cm, per miracoli del portiere e, soprattutto, per sufficienza e mancanza di cattiveria nostra sotto porta. Così dopo 10 minuti abbondanti di dominio ti ritrovi 1-0 quando potevi stare senza voler esagerare 3-4 a zero tranquillamente. Cosa vuoi che succeda dopo? Primo tiro in porta degli ospiti e pareggio. Rimpallo sfortunato Monta-Cap e la punta avversaria è brava ad avventarsi sul pallone e girarlo alle spalle del Cero: 1-1. Quasi contemporaneamente entra Marvin da loro. Come direbbero Aldo Giovanni e Giacomo “Ci stiamo cacando sotto”. L’Or.Ma si scioglie, al solito. Abbiamo paura della nostra ombra, non attacchiamo più e rinculiamo pericolosamente all’indietro. L’1-2 è frutto di un incomprensione Ste-Mister con quest’ultimo che va in barriera e non cura l’uomo in area: passaggio e gol dell’uomo non curato. Il 3-1 invece viene da una bella azione del 22 e da una piccola indecisione del Cero che non trattiene il pallone e viene anticipato dal tocco sotto del 99. Noi, dopo l’1-1, non siamo più pervenuti. Nella ripresa Marco Ago subentra al Panda. Che qualcosa (di piccolo piccolo) stia cambiando lo si capisce dal 2-3 nato da un clamoroso autogol di testa di un difensore Viola. Poi, naturalmente, la sfiga torna prepotente deviando fortuitamente in porta di un incolpevole Cero un tiro da fuori innocuo: 2-4. Qui, finalmente, abbiamo una reazione: i meriti sono soprattutto di Marco Ago che torna a ricordarmi la macchina da gol di un paio di anni fa e, prima, finalizza freddissimo un bell’assist del Cap con un tocco sotto, poi fa 4-4 girando di tacco (gran gol!) il cross basso di Dodo dalla destra. Ora l’inerzia è nostra. Il sorpasso è nell’aria e lo concretizziamo con il rigore (piuttosto netto) che Dodo si conquista quando viene placcato in area sugli sviluppi di una rimessa. 5-4 dello stesso Dodo e, come settimana scorsa, subentra il braccino corto.
Anche qui sono 10 scarsi i minuti al termine ed era naturalmente da portarla a casa. Bastava attenzione nei dettagli. Come dico sempre, gli altri devono segnare solo su eurogol. Eppure: punizione ingenua fischiata, tiro forte ma sul palo del portiere. Cero piazzato male (scusa, ho sbagliato tempo e modi nel dirtelo però è la verità) e gol preso ancora una volta per spezzarci le gambe. 5-5. Però sto giro non ci stiamo e ci riversiamo in avanti, senza però riuscire a creare nitide occasioni. Così, sempre per la serie “che culo che abbiamo”, veniamo infilati da un contropiede magistrale Viola finalizzato da un gol a mio avviso bellissimo (visto che è in velocità e di prima sul nostro campaccio) di Marvin. 5-6. Una sconfitta oggi però potrebbe essere letale per i nostri sogni di salvezza. Per questo nel recupero ritroviamo il pari grazie ad un indecisione del portiere che si lascia sfuggire un facile pallone su cui, indovina un po’, lo Ste è il primo ad avventarsi: 6-6, pareggio giusto e qualche rimpianto da entrambe le parti.
Bicchiere mezzo pieno dico. Perché in un periodo del genere dove non te ne va bene una, meglio non perderle queste gare. Intanto li abbiamo tenuti dietro, poi si vedrà. Certo, ora il calendario è complicatissimo ma, ripeto, io conosco i miei “polli bianco verdi”. So bene che è meglio giocarcela contro squadre d’alta classifica in gare che sulla carta non possiamo vincere piuttosto che in pericolanti scontri diretti che ci creano tensioni. Ci basta poco. Ci basta la scintilla. Sesona è dietro l’angolo… non c’è altro da aggiungere! Forza ragazzi!

SOLO OR.MA

Pier

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